Notizia Flash n. 2/2024
——Con l’art. 5 del D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 216 viene abrogato l’Aiuto alla Crescita Economica (più noto come “ACE”). Trattasi dell’agevolazione, consistente in un abbattimento del reddito imponibile IRPEF/IRES, calcolata sulla stratificazione degli incrementi di patrimonio netto rilevati dall’anno 2011 in poi, che ha spesso determinato un significativo risparmio fiscale.
——L’abrogazione dell’ACE ha decorrenza dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, quindi per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare l’abrogazione opera dall’anno 2024, e questo significa che l’ACE troverà ancora applicazione ai fini dei calcoli delle imposte dovute per il periodo d’imposta 2023 (sempre con il coefficiente dell’1,3%).
——Dunque, dal corrente anno 2024 l’entità del rendimento nozionale, quale risulterà dopo il suo utilizzo per abbattere il reddito complessivo netto del periodo d’imposta 2023, cesserà di essere alimentato da accantonamenti di utili o da versamenti dei soci, e non subirà riduzioni per dividendi o finanziamenti infragruppo, ma sarà unicamente disponibile per abbattere il reddito complessivo netto dei futuri periodi d’imposta (dal 2024 in poi) fino al suo esaurimento.
——L’abrogazione dell’ACE non impedirà all’Amministrazione finanziaria di contestare violazioni sul calcolo della predetta agevolazione con riferimento ai periodi d’imposta non ancora prescritti (generalmente dall’anno 2018 in poi), naturalmente fino al periodo d’imposta 2023 compreso. Con riferimento ai periodi d’imposta dal 2024 in poi, saranno possibili solo contestazioni in merito al corretto scomputo dell’eccedenza riportata dal periodo d’imposta 2023.
——Ricordiamo, infine, che il “recapture” della “Super ACE” dell’anno 2021 si esaurirà nel periodo d’imposta 2023, per cui eventuali distribuzioni di dividendi di entità tale da intaccare gli incrementi di base imponibile “Super ACE” rileveranno solo se avvenuti fino al 31 dicembre 2023.
