Riserve di utili in scadenza

12 Aprile 2022

Notizia Flash n. 3/2022

Si approssima la fine del periodo transitorio entro il quale i soci “qualificati” (cioè le persone fisiche posseditrici di partecipazioni superiori al 20% del capitale sociale) potranno percepire dividendi formati con utili prodotti dalla società fino al 31 dicembre 2017 senza subire alcuna ritenuta all’atto del pagamento: con le delibere assembleari assunte entro il 31 dicembre 20221 sarà ancora possibile, per tali categorie di soci, non subire alcuna ritenuta all’atto dell’incasso del dividendo e rinviare alla dichiarazione dei redditi il momento in cui applicare la tassazione IRPEF.

A partire dalle delibere assunte dal 1° gennaio 2023, invece, le persone fisiche percepiranno dividendi sempre al netto della ritenuta d’imposta del 26%, mentre le società continueranno a non subire alcuna ritenuta all’atto dell’incasso del dividendo, ma ne rinvieranno la tassazione – peraltro solo sul 5% del relativo ammontare – in sede di dichiarazione dei redditi.

Premesso che i dividendi si possono distribuire se ci sono riserve di patrimonio netto capienti e liquidità bancaria sufficiente allo scopo, sull’argomento si è espressa di recente l’Agenzia delle Entrate che, nella risposta ad interpello n. 163/2022, ha sottolineato due aspetti molto importanti:

  1. esiste una presunzione nell’ordine di distribuzione delle riserve di utili, che prescinde dalle indicazioni riportate nel verbale di assemblea, che segue una sorta di “criterio FIFO”, in forza del quale vengono distribuite per prime le riserve di utili di più antica formazione, e per ultime quelle di più recente formazione à è una norma di favore per il socio “qualificato”, poiché le riserve più “datate” (ante 2008) sono tassate solo per il 40% del loro ammontare, mentre le più recenti (utili 2017) sono tassate per il 58,14% del relativo ammontare;
  2. l’ordine di distribuzione delle riserve va rispettato a prescindere dalla natura della partecipazione (qualificata o non qualificata) e del percettore degli utili à se nella compagine societaria sono presenti diverse categorie di soci, non sarà possibile, ad esempio, distribuire le riserve più vecchie al socio “qualificato” e le più recenti al socio “non qualificato” o al socio persona giuridica (indifferenti alla “datazione” della riserva in quanto comunque soggetti il primo alla ritenuta del 26%, il secondo alla tassazione in dichiarazione del 5% del dividendo).

Non sono quindi possibili scelte discrezionali basate sull’anzianità delle riserve distribuite.


1Conta la data della delibera, non quella del pagamento (che potrà avvenire anche dopo il 1° gennaio 2023)